Chi possiede un gatto lo avrà già notato: i mici di casa mostrano con espressioni facciali ben definite il loro gradimento o meno per il cibo. Questo fenomeno, già noto, è stato dimostrato scientificamente da un team di etologi svedesi e americani che, lavorando su un gruppo misto di 13 felini domestici, ha scoperto che esistono differenti espressioni a seconda di quello che mangiano.
Ecco quindi che anche la scienza convalida l’esistenza di smorfie di disgusto e le “proverbiali” leccate di baffi che mostrano piacevolezza nella degustazione di alcuni cibi.
È stato osservato che in molte occasioni, quando il cibo offerto al gatto è gradevole, il nostro felino ama chiudere gli occhi ; tali comportamenti sono stati testati usando un approccio non invasivo somministrando il cibo senza mostrare il padrone nell’atto di porgere la ciotola ma, al contrario, filmando i comportamenti con una telecamera nascosta.
I risultati sono importanti poiché offrono alle aziende una nuova base cognitiva per firmare le ricette da veri gourmet che oggi troviamo sugli scaffali dei supermercati. Se infatti fino a ieri il successo di un prodotto era basato sui dati di vendita, oggi si potranno testare preventivamente interpretando la smorfia dei gatti.
Fonte: rivistanatura.com