Nella cornice spettacolare del deserto del Negev, in Israele, una mandria di asini selvatici asiatici (Asian Equus Hemionus) è stata di recente avvistata nella Riserva Naturale di Makhtesh Ramon.
Si tratta di una specie rara, che aveva rischiato l’estinzione nel secolo scorso. Oggi si stima che nel deserto israeliano ne vivano circa 500 esemplari, che si nutrono di piante e cespugli all’ombra dei quali riposano durante le ore più calde della giornata.
Per restituire alla natura gli animali presenti nella Bibbia, grazie a un progetto della Israel Nature and Parks Authority, negli anni Sessanta del secolo scorso furono allevati numerosi esemplari di asini selvatici asiatici in semi-cattività nella Riserva Naturale di Hai-Bar. Dopo essersi acclimatati nel nuovo ambiente e aver iniziato a riprodursi, negli anni ’80 gli animali sono stati finalmente riportati al loro ambiente naturale, dove ora vivono liberamente.
Un asino indomabile
L’asino selvatico asiatico (Equus hemionus) un tempo era molto diffuso nelle regioni aride, semidesertiche e steppose dall’Asia occidentale a quella centrale e settentrionale, ma ora sopravvive solo in piccole popolazioni isolate. L’asino selvatico asiatico, a differenza dell’asino selvatico africano (Equus africanus), è notoriamente indomabile. I maschi dominanti sono solitari per la maggior parte dell’anno e, anche se le femmine e i maschi subdominanti formano mandrie, l’appartenenza a questi gruppi è molto fluida. La mancanza di una rigida gerarchia di dominanza e dei segnali sociali necessari per farla rispettare può spiegare perché l’asino selvatico asiatico non sia addomesticabile.
Uno dei luoghi da cui è scomparso è la regione desertica del Negev, da cui si allontanò negli Anni ’20 quando la Gran Bretagna sconfisse le forze ottomane e occupò la Palestina. Gli abitanti sfollarono nel Negev, dove si stabilirono vicino alle poche fonti d’acqua permanenti sottraendole alla disponibilità delle popolazioni di asini.